HOBBES
1. Vita e Contesto Storico
Thomas Hobbes (1588-1679) fu un filosofo inglese influenzato dalla Guerra Civile Inglese e dalla crisi politica del suo tempo. Studiò a Oxford e viaggiò in Europa, incontrando pensatori come Galileo e Cartesio. La sua opera principale, Leviatano (1651), sviluppa la sua teoria dello Stato assoluto.
2. Stato di Natura
Hobbes aveva una visione pessimistica della natura umana:
• Gli uomini sono mossi da egoismo e paura della morte violenta.
• Senza un’autorità superiore, vivrebbero in uno stato di guerra di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes).
• La vita sarebbe “solitaria, povera, brutta, brutale e breve”.
3. Il Contratto Sociale e il Leviatano
Per uscire dallo stato di natura, gli uomini creano un contratto sociale:
• Cedono i loro diritti a un sovrano assoluto per garantire pace e sicurezza.
• Il sovrano, chiamato Leviatano, ha poteri illimitati e irrevocabili.
• L’obiettivo è evitare il ritorno al caos e alla violenza.
4. La Teoria della Sovranità
Hobbes sostiene che lo Stato deve essere:
1. Assoluto → Il potere del sovrano non può essere limitato.
2. Indivisibile → Non ci devono essere separazioni di poteri.
3. Irrevocabile → Non si può revocare il potere senza tornare al caos.
5. Materialismo e Meccanicismo
Hobbes era materialista e vedeva il mondo come un sistema meccanico:
• Anche l’uomo è una macchina, con pensieri ed emozioni derivanti da movimenti fisici.
• Lo Stato è un meccanismo artificiale creato per mantenere l’ordine.
6. Religione e Politica
Hobbes riteneva che la religione dovesse essere subordinata allo Stato:
• Il sovrano deve controllare la Chiesa per evitare conflitti.
• La religione è utile per mantenere l’ordine, ma non deve avere potere politico.
7. Influenza e Critiche
Hobbes influenzò il pensiero politico moderno:
• Anticipò il realismo politico e l’idea dello Stato forte.
• Contribuì al contrattualismo, influenzando Locke e Rousseau.
• Fu criticato per il suo autoritarismo e la negazione della democrazia e dei diritti individuali.
Conclusione
Hobbes ha posto le basi per la teoria dello Stato moderno, sostenendo che solo un governo forte e assoluto può garantire la pace. Sebbene la sua difesa dell’assolutismo sia stata superata, la sua analisi del potere e della politica rimane centrale nel pensiero politico moderno.
Thomas Hobbes: Vita, Pensiero e Influenza
1. Vita e Contesto Storico
Thomas Hobbes (1588-1679) è stato un filosofo inglese, noto per la sua teoria politica basata sul concetto di stato di natura e sulla necessità di un governo assoluto per garantire l’ordine e la sicurezza.
• Formazione: Nato in Inghilterra, studiò a Oxford e si interessò alla filosofia classica, alla matematica e alle scienze naturali. Viaggiò in Europa, incontrando Galileo e Cartesio, influenze importanti per il suo pensiero.
• Guerra Civile Inglese: La sua filosofia politica si sviluppò durante la guerra civile inglese (1642-1651), un periodo di instabilità che lo portò a teorizzare la necessità di un governo forte.
• Opere principali:
• De Cive (1642) → Prime riflessioni sullo stato e la sovranità.
• Leviatano (1651) → L’opera più importante, in cui descrive lo stato di natura e il patto sociale.
• De Corpore (1655) e De Homine (1658) → Scritti di filosofia e psicologia umana.
Hobbes trascorse gli ultimi anni della sua vita in Inghilterra, sotto la protezione di Carlo II, e continuò a scrivere fino alla morte nel 1679.
2. L’Antropologia di Hobbes: L’Uomo nello Stato di Natura
Hobbes aveva una visione pessimistica della natura umana. Secondo lui:
• Gli uomini sono mossi da desideri egoistici e dalla paura della morte violenta.
• Senza un potere superiore, vivrebbero in uno stato di guerra di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes).
• In questo stato di natura, la vita sarebbe “solitaria, povera, brutta, brutale e breve”.
Hobbes si opponeva alla visione aristotelica secondo cui l’uomo è un animale sociale: per lui, la società nasce non per inclinazione naturale, ma per necessità.
3. Il Contratto Sociale e il Leviatano
Per evitare il caos dello stato di natura, gli uomini stipulano un contratto sociale:
• Rinunciano alla libertà assoluta e trasferiscono i loro diritti a un sovrano.
• Il sovrano, che può essere un monarca assoluto o un’assemblea, deve avere pieno potere per garantire la pace.
• Questo sovrano è il Leviatano, un’entità politica che governa con autorità assoluta.
Hobbes giustifica così il potere assoluto dello Stato, ritenendo che solo un governo forte possa impedire il ritorno allo stato di natura.
4. La Teoria della Sovranità Assoluta
Secondo Hobbes, lo Stato deve avere tre caratteristiche fondamentali:
1. Assolutezza → Il sovrano deve avere potere totale per garantire la pace.
2. Indivisibilità → Non ci devono essere poteri separati che possano contrastarlo.
3. Irrevocabilità → Una volta istituito, il potere non può essere revocato, perché significherebbe tornare al caos.
Hobbes difende la monarchia assoluta, ma il suo pensiero può essere applicato anche a una dittatura o a un governo forte di altro tipo.
5. Materialismo e Meccanicismo
Hobbes è un pensatore materialista:
• L’universo è composto solo di materia in movimento, senza scopi divini o finalità superiori.
• Anche l’uomo è un sistema meccanico, in cui i pensieri e le emozioni sono effetti di movimenti materiali nel cervello.
• Lo Stato stesso è una macchina artificiale, costruita per mantenere l’ordine.
Questa visione meccanicistica lo distingue da pensatori come Platone e Aristotele, che vedevano la politica in termini etici e teleologici.
6. Religione e Politica
Hobbes era critico verso la Chiesa e riteneva che la religione dovesse essere subordinata allo Stato.
• Credeva che le credenze religiose potessero essere usate dai governanti per mantenere l’ordine.
• Diffidava del potere della Chiesa e del Papato, considerandoli fonti di conflitto.
• Difendeva un’idea di religione strumentale, utile per rafforzare l’autorità del sovrano.
Questo lo rese inviso sia ai cattolici sia ai protestanti, che lo accusarono di ateismo.
7. Influenza e Critiche
Hobbes ha avuto una grande influenza sulla filosofia politica:
• Assolutismo moderno → Fornisce una giustificazione razionale al potere assoluto.
• Realismo politico → Anticipa il pensiero di autori come Machiavelli e Carl Schmitt.
• Contrattualismo → Influenza Rousseau e Locke, anche se con conclusioni opposte.
• Sociologia e scienze politiche → La sua concezione dello Stato come costruzione artificiale è centrale nel pensiero moderno.
Le principali critiche a Hobbes sono:
• Eccessivo pessimismo sulla natura umana.
• Rifiuto della democrazia e dei diritti individuali.
• Negazione della separazione dei poteri, principio fondamentale per il liberalismo successivo.
Conclusione
Hobbes è stato uno dei più grandi filosofi politici della storia. Il suo Leviatano ha introdotto una visione del potere e dello Stato basata sulla razionalità, sull’ordine e sulla sicurezza. Sebbene la sua difesa dell’assolutismo sia stata superata, la sua analisi del potere e del contratto sociale continua a essere fondamentale per la politica moderna.

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